Quella de “Il Pane di una volta”, un tempo “Panificio Ratti”, è una storia con origini antiche scritta da uomini e donne indimenticabili che con sacrificio e passione hanno dato vita a quella che oggi è la nostra realtà familiare e aziendale.
Il pane è nostro maestro di vita dalla metà del 1800, periodo in cui il tris-nonno Pipei iniziò la sua avventura tra ricette segrete, farina, acqua, lievito e sale.
Tre degli otto figli di Pipei portarono avanti il sogno di quest’uomo che, solo, aveva gettato le basi di una tradizione che ad oggi divampa ancora nei nostri forni.
Ricordiamo con affetto e orgoglio la dedizione del nostro bisnonno Mario, che tutte le notti inforcava la sua bicicletta e si recava a Tortona per dedicarsi all’arte della panificazione.
Le provanti condizioni sofferte in Russia durante la Prima Grande Guerra spensero la vita di Mario a 36 anni. Fu così che il giovane figlioletto, di soli 12 anni, si prese carico della grande responsabilità del lavoro del padre facendo il garzone nel panificio dello zio Carlo, il quale inaugurò il primo negozio a Villalvernia.
Alternandosi tra il duro lavoro da panettiere al mattino e la frequentazione della scuola al pomeriggio, nonno Giup faceva lievitare quotidianamente pane e desideri.
Per ben 70 lunghi anni e nonostante l’incubo della Seconda Guerra Mondiale, egli dedicò la vita alla sua passione, fino a coronare il proprio sogno negli anni Settanta diventando il titolare del panificio insieme alla nonna Angelita e le zie Pina e Maria.


Proprio in quel periodo papà Mario iniziò a trascorrere i fine settimana in panetteria, fino a dedicarcisi a tempo pieno dal 1980.
Con il supporto della moglie Viviana, papà Mario cominciò a sognare in grande acquistando nuovi macchinari e integrando la pasticceria nell’offerta di pane e focaccia che ormai da quasi due secoli contraddistingue il nostro nome.
Ed è così che quella che ricordiamo come una storia lontana si è trasformata nel nostro presente.
Oggi ci siamo noi, Mattia ed Elia, figli di papà Mario, a perpetuare la magia della panificazione assieme al nostro adorato padre. Inoltre, da qualche anno anche Virginia, moglie di Elia, è entrata nella squadra.
La sua grande passione per i dolci l’ha spinta a formarsi e a specializzarsi nell’arte della pasticceria, contribuendo alla crescita della nostra attività.
Ogni notte ripetiamo quel rituale di pazienza e lentezza che prende il nome di panificazione e che per noi altro non è che la nostra missione di vita.
Gli occhi di papà Mario si riempiono di gioia quando i clienti si complimentano dicendo che “Il pane di una volta è buono”.
La sua commozione custodisce la grande eredità di 170 anni di storia familiare che tutt’ora vive nel nostro più che centenario lievito madre, cuore pulsante di una passione tramandatasi per cinque generazioni.
Perché la nostra è una famiglia cresciuta con le mani in pasta che ancora oggi dà vita a impasti sublimi e custodisce ricette segrete, tra cui i famosi Baci di Dama e i Cornetti, a detta di qualcuno i più buoni di tutto il tortonese.
Siamo un po’ artigiani e un po’ maghi.
O meglio: siamo panettieri.
Panettieri che sfornano quotidianamente con passione e dedizione un pane di altri tempi.
Il Pane di una Volta.
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